Richard Carapaz, il nome che sta già facendo chiacchierare chiunque mastichi un po’ di ciclismo. Quest’anno, al Tour de France 2025, torna con una fame smisurata e un paio di sorprese in tasca. Non è solo uno dei pochi sudamericani capace di fare la differenza tra Parigi e Pirenei, ma porta con sé mesi di allenamenti in quota e una testa ancora più dura di quanto visto nelle edizioni passate.

Se pensi che il Tour sia sempre la solita storia, preparati a qualche scossone: Carapaz non si accontenta del podio e la squadra ha costruito il calendario pensando a lui. Lo sapevi che ha scelto di saltare parte del Giro proprio per arrivare al meglio in Francia? E che quest’anno ha testato varianti di alimentazione e recupero usate nei training camp in Ecuador? Sono dettagli che contano quando la lotta alla maglia gialla si gioca sui secondi… e sulle gambe.

Un Carapaz diverso: come arriva al Tour 2025

Carapaz arriva al Tour de France 2025 con un approccio cambiato rispetto agli anni precedenti, sia nella preparazione fisica che mentale. Dopo una stagione 2024 complicata, tra cadute e recuperi, quest’anno ha pianificato tutto nei minimi dettagli per puntare dritto al successo. Ha rinunciato a correre il Giro, scelta non scontata per chi come lui ama mettersi in gioco. Invece, si è concentrato su corse a tappe brevi e pochi classici appuntamenti, risparmiando energie per la Grande Boucle.

Una vera svolta è stata il lavoro ad alta quota in Ecuador, dove ha passato settimane tra salite durissime, lontano dai riflettori, costruendo la condizione in silenzio. In più, per ottimizzare il recupero, lo staff ha portato fisioterapisti di fiducia e introdotto nuove routine per limare ogni piccolo dettaglio. Qui trovi alcuni dati interessanti sulla sua preparazione:

FaseDurataObiettivo
Allenamenti in Ecuador6 settimaneResistenza e acclimatamento all’alta quota
Corse a tappe brevi (ad esempio Dauphiné e Svizzera)2 mesi prima del TourLavoro specifico su salita e cronometro
Recupero mirato2 settimaneOttimizzare forma e ridurre rischio infortuni

Da non sottovalutare nemmeno la sua motivazione: dopo due podi negli ultimi tre anni, lui parla chiaro in ogni intervista — vuole la maglia gialla. Il team, più solido che mai, lo ha messo al centro del progetto tecnico. Un dettaglio concreto? Durante i training camp, ogni giorno monitorano wattaggi e recupero con dispositivi di ultima generazione. Questo è un Carapaz maturato, affamato, e pronto a lottare contro chiunque, seconda per secondo.

Tappe chiave: dove può fare la differenza

Guardando il percorso del Tour de France 2025, ci sono tappe dove Carapaz può davvero lasciare il segno. Da sempre, lui dà il meglio quando la strada sale e il gruppo si assottiglia. Quest'anno il programma non manca di occasioni per attaccare e mettere pressione agli avversari.

Tre momenti spiccano più degli altri:

  • Tappa regina sulle Alpi (18 luglio): Qui si scala l'Alpe d'Huez dopo oltre 4.000 metri di dislivello. È il terreno ideale per Carapaz che ama le salite lunghe e i finali esplosivi.
  • Cronometro individuale ad Annecy (12 luglio): Non è la sua specialità, ma l’anno scorso ha lavorato molto sulla posizione in bici. Se limita i danni, può avvantaggiarsi sulle tappe di montagna successive.
  • Tappa pirenaica con arrivo a Luz Ardiden (23 luglio): Qui i giochi per la classifica generale potrebbero decidersi. Carapaz ha già mostrato di saper prendere minuti agli avversari su queste rampe.

Nel dettaglio, ecco come si presentano le tappe più adatte a lui:

DataTappaTipoDislivello (m)Punti Chiave
12 luglioAnnecy (Cronometro)Cronometro400Importante per limitare il gap dagli specialisti
18 luglioAlpe d'HuezAlta montagna4.200Salite selettive, punti bonus alla cima
23 luglioLuz ArdidenPirenei, montagna3.900Ultima vera occasione di attacco

Un consiglio se segui la gara: tieni sempre d’occhio la tappa di montagna dopo la cronometro. Se Carapaz arriva con poca differenza dagli altri big, scatenerà sicuramente qualcosa coi gregari a tirare già nelle prime rampe. Statisticamente, quando chiude entro due minuti dal leader dopo la crono, sale sempre sul podio nei grandi giri.

Un ultimo dettaglio pratico: Carapaz e la sua squadra controllano già le condizioni meteo di quelle giornate per evitare sorprese come vento o pioggia, che potrebbero cambiare tutto. In breve: per chi ama vedere attacchi veri, proprio queste tappe saranno il momento di accendere la TV.

Il Carapaz che conosciamo sa scegliere il momento giusto per provarci. Nel Tour di quest’anno le tappe chiave sono cucite su misura per provarci davvero.

Strategie e squadra: chi lo supporta davvero

Strategie e squadra: chi lo supporta davvero

Quest’anno Carapaz non è solo: la squadra EF Education-EasyPost ha montato un gruppo cucito su misura per portarlo il più vicino possibile alla maglia gialla. Dimentica le edizioni dove stare con i migliori era già un’impresa, qui si punta in alto sul serio. Il DS, Charly Wegelius, ha impostato una preparazione da manuale: meno corse minori, più concentrazione sul Tour de France 2025 e stage in altura sulle salite più dure del percorso francese.

Cosa significa, davvero, lavorare per Carapaz? Ognuno in squadra ha ruoli chiari, niente improvvisazioni. Vediamo i compagni principali che saranno al suo fianco:

  • Esteban Chaves: uomo chiave nelle tappe di montagna, esperto e già gregario fidatissimo.
  • Neilson Powless: duttile, forte in pianura e sulle salite più lunghe, uno che può lanciare Carapaz nei momenti decisivi.
  • Alberto Bettiol: utile per tenere posizione nelle fasi mosse e portare Carapaz al sicuro nelle tappe di vento.
  • Owain Doull: lavoratore instancabile nelle prime ore di gara, perfetto per gestire la fuga giusta o chiudere buchi per il capitano.

Dietro le quinte, EF Education-EasyPost ha migliorato tutta la sezione di supporto: cuochi specializzati, preparatori per l’altitudine, fisioterapisti, e lo staff dati. Ogni aspetto viene monitorato con sensori biometrici e software per l’analisi della fatica, così sanno giorno per giorno quanto «caricare» Carapaz e quando invece lasciarlo respirare.

Di seguito uno sguardo ai dati attesi dalla squadra durante le tre settimane francesi:

RuoloDistanza media percorsa al giornoMaglie di supporto disponibili
Capitano (Carapaz)180 km3
Gregari montagna170 km2
Uomini da pianura180 km2

Il vero punto forte è la chiarezza dei compiti: EF non lavora per la gloria di tutti, ma solo per Carapaz. Gli altri saranno pronti a sacrificare ambizioni personali se serve. Avere un gruppo così affiatato spesso fa la differenza nelle tappe chiave, quando il gioco si fa duro e i rivali provano a mettere in difficoltà il capitano.

I rivali da battere

Quest’anno, il livello al Tour de France 2025 è qualcosa di incredibile. Non basta avere le gambe: serve cervello e tanta strategia. Carapaz non trova solo avversari, ma veri e propri duri da battere, tutti con una squadra forte dietro e, soprattutto, con esperienza da vendere.

Keenan Vingegaard ritorna dopo il brutto infortunio al Giro dell’anno scorso, ma già alla Vuelta ha fatto capire di essere ancora una macchina. Il danese parte tra i favoriti perché nei percorsi misti regge sia in salita, sia a cronometro come pochi altri.

Poi c'è Tadej Pogacar, il campione che ogni anno sembra più imprendibile. Conquista tappe con la solita facilità e nel 2024 ha pure migliorato in discesa, uno dei punti dove Carapaz dovrà studiare qualcosa di nuovo per sorprenderlo. L’unica vera incognita resta quanto la sua primavera ricca corsa possa aver tolto energie in vista delle 3 settimane estive.

Da non sottovalutare Remco Evenepoel: dopo il podio alla Vuelta l’anno scorso, ha chiuso la Paris-Nice con un controllo totale sui rivali. Se la Jumbo-Visma gli regala anche poche libertà, potrebbe essere lui quello in grado di tentare un lungo attacco da lontano, proprio nel suo stile.

E basta guardare cosa combinano i giovani: Carlos Rodriguez della Ineos e Ayuso della UAE Emirates sono cresciuti tanto nell’ultima stagione. Rodriguez ha una delle migliori percentuali di top-10 nei GT: 8 su 10 corse a tappe concluse dal 2023, mica male per uno che non ha ancora 25 anni.

Qui sotto un rapido confronto tra i principali rivali di Carapaz in alcune statistiche chiave, giusto per avere una panoramica pratica:

CorridoreSquadraPodi GT 2022-2024Vittorie nel 2024Resistenza in salita
Keenan VingegaardJumbo-Visma34Molto alta
Tadej PogacarUAE Team Emirates46Altissima
Remco EvenepoelSoudal Quick-Step25Alta
Carlos RodriguezIneos Grenadiers12Alta

Una cosa è chiara: Carapaz dovrà sfruttare ogni occasione e non potrà permettersi errori. La concorrenza quest’anno non fa sconti. Ma è proprio dagli scontri con questi giganti che può nascere una corsa spettacolare.

Cosa aspettarsi (davvero) da questa edizione

Cosa aspettarsi (davvero) da questa edizione

Quest’anno il Tour non è la passeggiata di sempre. Il percorso 2025 mescola tappe nervose, cronometro con salite impegnative e una terzultima giornata con arrivo sul Col de la Loze, dove spesso si fanno i veri distacchi. Il menù favorisce i corridori completi e chi recupera bene, non solo gli scalatori puri.

  • Si parte da Lille, con tappe ventose che possono scombinare la classifica già nelle prime giornate.
  • Due cronometro: una piatta ma piena di curve a Tours, e una tosta sui Pirenei come non si vedeva da anni.
  • Solo due arrivi in salita classici ma tappe intermedie con muri duri, dove ogni distrazione può costare minuti pesanti.
  • L’ultima settimana obbliga a ragionare giorno per giorno: tre tappe di alta montagna di fila prima dei Campi Elisi, senza vero spazio di respiro.

L’aspetto più atteso? La lotta tra i big sarà apertissima, e Carapaz ci arriva più "fresco" rispetto a qualcuno dei suoi rivali, che hanno tirato dritto al Giro.
Senza dimenticare le possibili sorprese: giovani outsider che crescono tappa dopo tappa. Ecco qualche dato pratico sulle tappe decisive:

TappaDataCaratteristica
Col de la Loze18 luglioArrivo in salita, 28 km di ascesa finale
Cronometro Pirenaica15 luglio32 km con 1100m di dislivello
Pau - Bagnères-de-Luchon13 luglioTre colli oltre i 1800 metri

La parola d’ordine sarà adattarsi. Chi pensa solo alla montagna rischia di farsi sorprendere dal vento o dalla tattica aggressiva delle squadre rivali. Serve una squadra forte e compagna, ma soprattutto nervi saldi. Se vuoi goderti Carapaz e capire dove può far saltare il banco, segnati queste tappe e guarda sempre le fasi finali: in questo Tour 2025 nessuno potrà rilassarsi fino all’ultimo chilometro.