Se pensi che solo i calciatori nuotino nei milioni, ricrediti: anche il ciclismo d’élite sa essere un vero affare. I grandi nomi del Tour de France, del Giro d’Italia o delle classiche incassano cifre che tanti manager possono solo sognare. Ma attenzione, non tutti viaggiano in Ferrari!
Il mondo dei ciclisti più pagati è fatto di pochi eletti e tanti gregari che lottano ogni giorno per uno stipendio “normale”. La differenza la fanno vittorie, sponsor e soprattutto il talento nel sapersi vendere oltre la bici. Ti sei mai chiesto chi guadagna di più tra Pogacar, Van der Poel o Evenepoel? Occhio, perché i dati sorprendono sempre.
- I top 5 ciclisti più pagati oggi
- Quanto guadagna davvero un ciclista professionista
- Sponsor, bonus e guadagni extra
- Le differenze tra uomini e donne nel ciclismo
- Cosa serve per arrivare ai vertici (e chi ci riesce)
- Curiosità e miti da sfatare sugli stipendi
I top 5 ciclisti più pagati oggi
Quando si parla di soldi nel ciclismo, il podio dei più ricchi vede nomi super famosi ma anche alcune sorprese. Le cifre degli stipendi cambiano spesso, tra rinnovi bomba e nuovi sponsor, ma quelli che vedi qui sotto dominano da almeno un paio d’anni. Parliamo di guadagni lordi all’anno, escludendo i bonus speciali.
Posizione | Ciclista | Squadra | Stipendio annuo (€) |
---|---|---|---|
1 | Tadej Pogacar | UAE Team Emirates | circa 6 milioni |
2 | Jonas Vingegaard | Visma | Lease a Bike | circa 4 milioni |
3 | Primoz Roglic | BORA-hansgrohe | circa 4 milioni |
4 | Remco Evenepoel | Soudal Quick-Step | circa 3 milioni |
5 | Mathieu van der Poel | Alpecin-Deceuninck | circa 2,5 milioni |
Pogacar, con quasi 6 milioni lordi, domina da anni questa classifica. Non conta solo la vittoria al Tour de France, ma anche quanto vale il suo nome per sponsor e media.
Van der Poel, pur vincendo spesso nelle classiche e nel ciclocross, guadagna meno rispetto agli altri "big" delle grandi corse a tappe. Questo perché le squadre WorldTour e i loro budget fanno davvero la differenza.
È interessante notare come la parola ciclisti più pagati spesso raccoglie sempre questi stessi nomi, segno che il ciclismo, almeno ai vertici, è un club ristretto dove entrare è durissimo.
- Questi stipendi non sono netti: la tassazione dipende dal paese in cui il corridore ha residenza fiscale. Ad esempio, Pogacar e Roglic vivono a Monaco per motivi fiscali.
- Ogni cifra può variare a seconda di bonus, premi di gara e accordi di sponsorizzazione personale.
- Altri ciclisti, tipo Tom Pidcock o Wout Van Aert, sono molto vicini a questa top 5 e a volte superano qualcuno grazie a contratti extra-sportivi.
Quanto guadagna davvero un ciclista professionista
Diciamolo chiaro: la maggior parte dei ciclisti professionisti guadagna meno di quanto si immagini. Il grosso dei soldi gira intorno alle superstar, mentre la “manovalanza” del gruppo spesso porta a casa stipendi appena sopra quelli di un impiegato. In media, un ciclista WorldTour di medio livello si aggira tra i 100.000 e i 200.000 euro all’anno, ma c’è chi guadagna molto meno o, nei team minori, arriva a malapena a 30.000 euro lordi.
I veri ciclisti più pagati però sfondano il tetto del milione (e abbondantemente!). Guardando ai numeri pubblicati dalla stampa nel 2024, Pogacar ha portato a casa intorno ai 6 milioni di euro solo di ingaggio. Van der Poel e Van Aert sono su cifre simili, mentre Evenepoel si avvicina ai 4 milioni. Ma questa è una fetta piccolissima del gruppo!
Nome | Team (2024) | Stipendio Annuo (€) |
---|---|---|
Tadej Pogacar | UAE Team Emirates | 6.000.000 |
Mathieu van der Poel | Alpecin-Deceuninck | 4.000.000 |
Wout van Aert | Visma | Lease a Bike | 4.000.000 |
Remco Evenepoel | Soudal Quick-Step | 3.500.000 |
Adam Yates | UAE Team Emirates | 2.500.000 |
I gregari, invece, di solito tra bonus e base non superano i 120.000 euro annui nei team top. E nella categoria UCI ProTeam (la “Serie B” del ciclismo), i contratti base per i maschi sono sui 27.000 euro, ancora meno per molte donne. Cifre basse, visto il rischio e la fatica.
- Lo stipendio base per restare nel WorldTour è di circa 40.000 euro, imposto da regolamento UCI.
- Gli Under 23 e i neoprofessionisti partono molto più bassi (20/25mila euro).
- Solo le vittorie nelle grandi corse e i contratti con sponsor personali permettono di scalare davvero la classifica degli stipendi.
Alla fine, chi sogna di diventare ricco pedalando deve sapere che non basta arrivare nei pro: bisogna vincere tanto, essere costanti e, soprattutto, sapersi vendere anche fuori dalle corse. Il ciclismo è uno sport duro, ma chi arriva davvero in alto fa davvero i numeri... in tutti i sensi.
Sponsor, bonus e guadagni extra
Ti sei mai chiesto come fanno certi ciclisti a comprare le ville che vedi su Instagram? Una buona fetta degli incassi arriva dagli sponsor personali e dai bonus, spesso più generosi dello stipendio base. Qui chi sa lavorare sui social o si crea un personaggio fuori dalla bici fa la differenza, altro che solo watt sui pedali.
Gli sponsor amano i volti noti come Pogacar o Van Aert e sono disposti a pagare bene per vedere il loro logo sulle maglie o nei post sui social. Parliamo spesso di cifre a sei zeri. Un esempio? Tadej Pogacar incassa circa 2 milioni di euro solo dagli sponsor personali, oltre al suo stipendio di squadra. Il fenomeno olandese Mathieu Van der Poel, invece, ha firmato contratti con marchi come Canyon e Red Bull che gli portano più entrate rispetto ai premi per le vittorie.
I bonus fanno la differenza soprattutto nei grandi giri. Vincere il Tour de France? Un premio di circa 500.000 euro solo per la prima posizione, ma bonus extra arrivano dalla squadra e dai brand. Ecco un esempio pratico dei premi principali del Tour 2024:
Risultato | Premio (euro) |
---|---|
Vittoria finale | 500.000 |
Secondo classificato | 200.000 |
Vittoria di tappa | 11.000 |
Maglia Verde (punti) | 25.000 |
Maglia a pois (scalatori) | 25.000 |
Occhio anche ai guadagni "a sorpresa": molti ciclisti arrotondano con apparizioni in eventi, libri, podcast e video su YouTube (basta vedere Peter Sagan che si è pure messo a fare il dj alle serate). Per i più fortunati, c’è pure il mercato delle figurine e delle bici in edizione limitata col proprio nome. Non è solo pedalare forte: oggi serve anche sapere come stare sulla scena e cogliere ogni occasione.
Insomma, il vero segreto dei ciclisti più pagati di oggi è saper unire prestazioni e immagine. Se pensavi che bastasse andare forte, ripensaci: la vera maratona si corre anche fuori dalle corse.

Le differenze tra uomini e donne nel ciclismo
Lo squilibrio tra uomini e donne nel ciclismo non è solo una sensazione, è tutto confermato dai numeri. Gli stipendi nei team WorldTour maschili sono uno “strappo” vero rispetto a quelli femminili. Per dire, nei team maschili il salario minimo dei corridori WorldTour è di circa 60.000 euro l’anno, mentre per le atlete donne lo stesso minimo, stabilito solo da pochi anni, si avvicina ai 32.000 euro. Ma in realtà poche donne arrivano subito a quella soglia.
Parlando dei top, la differenza resta abissale. Tadej Pogacar, uno dei ciclisti più pagati, porta a casa circa 6 milioni di euro a stagione (stipendio secco, senza contare premi e sponsor). Annemiek van Vleuten, una delle migliori cicliste donne fino al 2023, era tra le più pagate con circa 250.000/300.000 euro l’anno. Una bella differenza, no?
Nome | Categoria | Stipendio stimato annuo |
---|---|---|
Tadej Pogacar | Uomini WorldTour | ~6.000.000 € |
Jonas Vingegaard | Uomini WorldTour | ~4.500.000 € |
Annemiek van Vleuten | Donne WorldTour | 250.000-300.000 € |
Marianne Vos | Donne WorldTour | 200.000-250.000 € |
Le differenze si sentono anche nei premi delle gare. Ad esempio, la vincitrice del Tour de France Femmes nel 2024 ha guadagnato circa 50.000 euro di premio finale, mentre il vincitore del Tour maschile porta a casa 500.000 euro. In pratica, un decimo della cifra per la stessa fatica.
Per fortuna qualcosa sta cambiando: i diritti tv aumentano, gli sponsor guardano finalmente anche al ciclismo femminile e il movimento cresce. Dal 2023 la UCI (la federazione mondiale) ha imposto ai team femminili WorldTour regole più rigide sugli stipendi, garantendo almeno la copertura dei contributi e delle assicurazioni, oltre a salari più dignitosi.
Se hai una figlia appassionata di bici, vale la pena seguirla e sostenerla comunque. Il ciclismo femminile è in pieno sviluppo: più visibilità porta più soldi e presto gap e differenze potrebbero ridursi, almeno tra le prime in classifica. Certo, la strada è lunga, ma ci sono segnali positivi e squadre in Italia – come la Trek-Segafredo e la UAE Team ADQ – che stanno spingendo davvero forte anche in rosa.
Cosa serve per arrivare ai vertici (e chi ci riesce)
Arrivare tra i ciclisti più pagati non è solo questione di gambe forti. Ci vuole dedizione, un pizzico di fortuna e la capacità di resistere a una pressione che fa scappare molta gente già nelle categorie giovanili. I manager delle squadre tengono d'occhio i giovani talenti già dai 15-16 anni, guardando a risultati, ma anche alla testa e ai valori del sangue. Sì, hai letto bene: i test ematici dicono molto sul potenziale di crescita di un ciclista.
Cosa chiede il calendario dei pro’ oggi? Allenamenti di 25-30 ore a settimana, appena uno sgarro e perdi il treno. E le corse diventano ogni anno più dure. Non basta vincere: serve restare al top per almeno 5-6 stagioni consecutive, perché solo così si finisce nella lista dei "top riders" considerati indispensabili da sponsor e team.
- Dedizione assoluta: per tanti anni niente cene con amici, niente dolci, ferie solo a dicembre.
- Supporto forte della famiglia: sono tanti i ragazzi che mollano per fatica mentale, non fisica.
- Allenamenti scientifici e cura della salute, anche quando sembra tutto noioso.
- Buon "palmares": per entrare nei contratti milionari bisogna portare almeno una grande vittoria (Tour de France, Giro, una Monumento...)
- Gestione della pressione mediatica e delle priorità: vanno bene Instagram e TikTok, ma prima vengono risultati e impegni con la squadra.
Prendiamo l’esempio di Tadej Pogacar: nel 2018 era già nella World Tour, ha vinto la prima corsa a tappe importante nel 2019 e da lì non si è più fermato, diventando uno dei ciclisti più pagati di sempre. La costanza conta quanto il talento.
E la chimica del gruppo? Non tutti reggono bene lo stress dei grandi team. Alcuni come Roglic e Van Aert hanno dichiarato più volte di aver dovuto lavorare tanto anche sul lato mentale, non solo fisico.
Ecco alcuni dati interessanti:
Ciclista | Età primo contratto pro | Anno prima grande vittoria | Ore di allenamento settimanali |
---|---|---|---|
Pogacar | 20 | 2019 | 25-28 |
Van der Poel | 19 | 2019 | 26-30 |
Evenepoel | 19 | 2022 | 24-28 |
Roglic | 22 | 2017 | 25-29 |
Non serve essere piccoli fenomeni da bambini, ma quando arriva l’occasione, chi ce la fa non la molla più. E diventare uno dei ciclisti di vertice significa non solo essere forti, ma anche sempre disponibili e presenti, sia con il team che davanti alle telecamere. Molti giovani talenti italiani sono arrivati vicini, però il salto tra "bravo" e "fenomeno" sta proprio nella tenacia e nella capacità di gestire la routine dura del ciclismo professionistico.
Curiosità e miti da sfatare sugli stipendi
Quando si parla dei ciclisti più pagati, saltano fuori un sacco di leggende che la realtà smentisce subito. Ad esempio, c’è chi pensa che tutti i ciclisti del WorldTour siano milionari. In verità, solo i primi 10-15 arrivano a guadagni davvero alti, mentre tanti arrivano appena allo stipendio minimo garantito dall’UCI, che nel 2025 è di circa 65.000 euro per un neo-pro.
C’è anche questa idea che i premi gara e le vittorie portino montagne di soldi. Simpatico, ma poco vero: a Bondone nel Giro d’Italia il primo classificato di tappa prende meno di 12.000 euro, e spesso deve dividere con la squadra. Gli stipendi si costruiscono più con contratti e sponsor che con le vittorie.
- I gregari (quindi chi lavora per il capitano) spesso guadagnano un terzo dei big, pur dando la stessa fatica.
- C’è una strana credenza che i ciclisti siano pagati anche solo per terminare le gare: in realtà, no. A volte non ci sono nemmeno premi per il podio nelle gare minori.
- I ciclisti donne, anche nelle squadre WorldTour, arrivano spesso a stipendio annuo da commessa piuttosto che da atleta top.
Guardando ai dati, le differenze sono nette. Una tabella per vedere chi sta davvero in cima:
Nome | Nazione | Stipendio annuo stimato (€) |
---|---|---|
Tadej Pogacar | Slovenia | 6.000.000 |
Jonas Vingegaard | Danimarca | 5.500.000 |
Remco Evenepoel | Belgio | 4.000.000 |
Gregario medio WorldTour | Italia/Europa | 80.000 |
Top donna WorldTour | Olanda/Bergio | 200.000 |
Un altro mito? Il merchandising personale e i social non sono oro per tutti. Certi ciclisti guadagnano di più con post Instagram che in gara, ma serve davvero essere personaggi mondiali. Quindi, per molti restano le "classiche buste paga" e tante spese vive per allenamenti, viaggi, staff tecnico.
Occhio anche alla pensione: finita la carriera, quasi nessuno ha una rendita sicura. Quindi, se pensavi che il ciclismo di alto livello fosse il biglietto per una vita da nababbi, forse conviene rivedere i piani.