Per chi punta a capire se davvero il ciclismo ti può cambiare la vita, bisogna guardare oltre le prime pagine. Sì, ci sono corridori che guadagnano milioni, ma sono una minoranza. Gli altri, quelli che tirano il gruppo o che gareggiano nelle squadre minori, hanno uno stipendio che spesso è più vicino a quello di un impiegato che a quello di una star dello sport.

Parliamo di stipendi base, ma occhio: i veri soldi arrivano dai premi gara e soprattutto dalle sponsorizzazioni. Se un ciclista diventa popolare sui social o vince tappe importanti, può aumentare i propri guadagni in modo pazzesco, anche senza essere sempre sul podio delle grandi corse.

Quanto guadagna un ciclista professionista oggi

La domanda "quanto guadagna un ciclista" non ha una risposta unica, perché tutto dipende dal livello della squadra e dal valore dell’atleta. Partiamo dal minimo: dal 2023, l’UCI (l’Unione Ciclistica Internazionale) ha fissato uno stipendio base per i ciclisti delle squadre WorldTour a 44.500 euro lordi all’anno se con contratto da dipendente, oppure 36.300 euro se a partita IVA (cioè da lavoratore autonomo). Questa cifra rappresenta il minimo sindacale per pedalare tra i grandi, ma molti atleti guadagnano di più grazie ai rinnovi e ai risultati.

Chi invece corre nelle squadre di seconda fascia, le ProTeam, parte da una base più bassa: qui il minimo garantito è sotto i 30.000 euro lordi. Se scendiamo ancora nelle Continental, si trovano ciclisti che incassano molto meno, a volte addirittura pochi rimborsi spese più che veri stipendi.

Queste cifre sono lontanissime dai guadagni delle stelle come Pogacar, Van der Poel e Roglic: loro possono ricevere stipendi da oltre 4 milioni di euro lordi all’anno, senza contare sponsor e premi extra. Ma la maggioranza resta lontana da queste vette. Quasi il 70% dei ciclisti WorldTour prende tra 45.000 e 150.000 euro lordi l’anno; solo i capitani, i velocisti top e i ciclisti da grandi giri arricchiscono davvero il conto in banca.

Non bisogna però pensare che questi numeri siano sempre garantiti: la durata media della carriera resta breve (spesso sotto i dieci anni) e gli infortuni possono cambiare tutto da un giorno all’altro. Molti devono iniziare a pensare a un “piano B” prima di appendere la bici al chiodo.

Differenze tra squadre WorldTour, ProTeam e Continental

Chi vuole capire quanto guadagna un ciclista deve partire dalla categoria dove corre. Esistono tre livelli principali nelle squadre pro: WorldTour, ProTeam e Continental. Tutto ruota attorno al budget della squadra e alle regole UCI (l’Unione Ciclistica Internazionale).

Partiamo dal top: le squadre WorldTour sono l’elite del ciclismo. Parliamo di realtà come Ineos Grenadiers, UAE Emirates, Jumbo-Visma. Ogni squadra è obbligata a garantire un salario minimo: nel 2025 un ciclista WorldTour guadagna almeno 68.000 euro lordi all’anno se “pro”, mentre i neoprofessionisti partono da 42.500 euro. Queste cifre sono solo la base, i capitani e le star possono strappare cinque o sei volte tanto. I bonus gara, invece, qui fanno la differenza: un successo al Tour de France o alla Milano-Sanremo vuol dire premi a sei zeri, almeno per i primi della classe.

Un gradino più basso? Le ProTeam (ex squadre Professional). Qui manca l’obbligo di salario minimo UCI, ma molte squadre serie lo garantiscono ugualmente, specialmente per tenere i ciclisti forti. Le cifre medie stanno tra 20.000 e 50.000 euro lordi l’anno. Qui quasi nessuno si arricchisce: si corre tanto, magari senza partecipare alle grandi corse, e i premi gara sono molto più bassi rispetto alla WorldTour.

In fondo troviamo le Continental, un po’ come la “serie C” dei professionisti. Qui spesso si tratta di talenti giovani o corridori che sperano in una chiamata dall’alto. Alcuni prendono solo rimborsi spese e un piccolo stipendio che, in tanti casi italiani e spagnoli, non supera i 10.000 euro all’anno. Non è raro vedere corridori che studiano o lavorano part-time per arrotondare.

Ecco una tabella chiara che ti fa capire la differenza di stipendi base:

Categoria Stipendio minimo annuo (2025) Note
WorldTour 68.000 € Pro; i top possono guadagnare milioni
WorldTour (neoprofessionisti) 42.500 € Solitamente nei primi due anni di carriera
ProTeam 20.000 - 50.000 € Varia molto; nessun obbligo UCI
Continental 5.000 - 15.000 € Dipende da contratto e paese

Un consiglio per chi sogna la carriera: entrare in una WorldTour fa la differenza, anche per motivi pratici. Allenamenti top, staff medico, contratti blindati e tanti più occhi puntati addosso da sponsor e tv. Ma la gavetta nelle ProTeam e nelle Continental è praticamente obbligatoria, almeno all’inizio.

Bonus, premi gara e sponsorizzazioni: il vero tesoro

Bonus, premi gara e sponsorizzazioni: il vero tesoro

Quando si parla di guadagni veri nel ciclismo, i bonus e le sponsorizzazioni fanno spesso la differenza tra uno stipendio normale e una cifra da sogno. Un ciclista può portare a casa premi in denaro per ogni tappa vinta, per il piazzamento nelle classifiche generali o anche solo per aver indossato una maglia speciale, tipo la maglia gialla al Tour de France. Ad esempio, nel Tour 2024, chi vince una tappa guadagna circa 11.000 euro, mentre il vincitore finale prende oltre 500.000 euro, soldi che spesso vengono divisi tra tutta la squadra. In una stagione, solo con le gare più importanti, un atleta di punta può mettere insieme centinaia di migliaia di euro in premi.

Non tutti sanno che spesso i gregari e i compagni di squadra ricevono una fetta delle vincite dei capitani come ringraziamento per l’aiuto strategico. Non c’è una regola scritta, ma la divisione dei premi di squadra è una tradizione forte, specialmente nelle corse a tappe.

Oltre alle gare, lo sponsor cambia tutto. Le squadre WorldTour ospitano brand famosi e spendono milioni per avere visibilità sulle maglie e sulle bici. Un ciclista noto può firmare contratti extra per promuovere prodotti di abbigliamento, integratori e bici, spesso in cambio di cifre che superano di gran lunga lo stipendio base. Ad esempio, Peter Sagan ha raggiunto accordi pubblicitari con aziende che gli hanno garantito guadagni a sette zeri.

Non va sottovalutata poi la presenza sui social: più un corridore è seguito, più diventa “appetibile” per gli sponsor. Oggi anche chi non è una superstar, ma ha una community attiva sui social, può strappare sponsorizzazioni minori che alla fine fanno la differenza.

Alla fine, quando ti chiedi quanto guadagna un ciclista, devi sempre includere questi extra: chi riesce a vincere, farsi notare o anche solo ritagliarsi il proprio spazio online, può davvero cambiare la propria vita economica.

La vita dei gregari e dei giovani: numeri meno dorati

I gregari sono quei ciclisti che lavorano duro per aiutare i capi squadra, senza quasi mai finire sotto i riflettori. E i giovani appena entrati nel professionismo? Anche loro, almeno all’inizio, devono abituarsi a stipendi che non fanno certo sognare. Basta guardare i numeri: il minimo salariale UCI per un gregario nel WorldTour nel 2024 è di 42.000 euro lordi all’anno. Se scendi nei team Continental o nelle squadre di livello più basso, si parla addirittura di 10.000-15.000 euro. Per i giovani (neo-pro) in WorldTour, il minimo è di 33.000 euro lordi. Da queste cifre, bisogna ovviamente togliere tasse, trasferte, e spese varie.

Ecco una tabella semplice per capire a colpo d’occhio:

RuoloCategoria SquadraStipendio annuo minimo (lordo)
GregarioWorldTour42.000 €
Giovane (neo-pro)WorldTour33.000 €
Qualsiasi ruoloSquadra Continental10.000 € - 15.000 €

Molti gregari e giovani ciclisti vivono alla giornata, contando sui rimborsi o qualche piccolo premio extra se il capitano della loro squadra si porta a casa una maglia o una tappa. Premi e bonus individuali sono pochi, e di solito vanno divisi tra tutto il team. A volte, per arrotondare, questi atleti prendono parte a criterium o eventi locali fuori calendario, con compensi che variano parecchio.

  • Il lavoro del gregario richiede tanta fatica e poche soddisfazioni mediatiche.
  • Spesso devono pagarsi diverse spese di tasca propria, specie nei livelli più bassi.
  • Un giovane pro, se non emerge in fretta, rischia di restare per anni con stipendi bassissimi o, peggio, di restare senza squadra.

Insomma, mentre il termine quanto guadagna un ciclista fa subito pensare a cifre alte, la realtà per la maggior parte dei gregari e dei giovani è fatta di sacrifici e incertezze. Se pensavi che essere ciclista fosse tutto champagne e successo, qui si fa la vera gavetta.

Consigli per aspiranti ciclisti: come avvicinarsi al professionismo

Consigli per aspiranti ciclisti: come avvicinarsi al professionismo

Vuoi davvero fare della bici il tuo mestiere? Il percorso è tosto, ma non impossibile se ti muovi d’anticipo e con le idee chiare. Fin dall’inizio, devi scegliere una squadra giovanile seria: sono loro che ti danno l’occasione di allenarti bene, partecipare a gare importanti e farti notare dagli scout delle squadre pro.

La trafila classica è questa: categorie giovanili (Esordienti, Allievi, Juniores), poi ciclismo professionistico o quantomeno negli Under23. Qui, i risultati sono tutto: chi vince o si mette sempre in mostra viene segnalato agli addetti ai lavori, mentre chi non brilla rischia che il sogno si fermi lì.

Non dimenticare i dettagli pratici. Serve un programma di allenamento serio (meglio se con un preparatore), cura costante dell’alimentazione, attenzione agli infortuni e tanta dedizione anche fuori gara. Oggi, poi, essere attivo sui social può davvero fare la differenza: molte squadre guardano anche quanta visibilità puoi portare agli sponsor.

Belle parole? Meglio numeri. In Italia, secondo la Federazione Ciclistica Italiana:

CategoriaEtàN. tesserati 2024
Juniores17-18~2.600
Under2319-22~1.300
Professionisti23+~120

Solo pochi ce la fanno: tra migliaia di ragazzi che partono, in media uno su 100 riesce a diventare pro. Ma non è solo questione di gambe: chi costruisce una “rete” con allenatori e manager, chi si fa vedere alle gare giuste, chi ha voglia di mettersi in gioco (anche all’estero) ha più chance.

  • Mettiti alla prova nelle gare più importanti per farti notare
  • Non sottovalutare l’importanza di una squadra che investe sui giovani
  • Fai stage con squadre di categoria superiore appena puoi
  • Mantieni umiltà, ma non fare il gregario a vita se punti in alto
  • Costruisci già da giovane il tuo giro di sponsor locali

Il ciclismo resta una strada dura, ma chi ci crede davvero e non lascia nulla al caso può ritagliarsi il suo posto, anche senza nazione alle spalle. Se vuoi provarci, parti subito e punta a migliorare ogni stagione, non solo a vincere.